Nessuno è perfetto e nemmeno i mercati finanziari lo sono. Chiariamo subito questo primo punto, al fine di evitare incomprensioni.

Certo però, è che osservare i mercati ci può consentire di capirne il loro andamento, la loro spina dorsale e, perché’ no, rendere ciclici i nostri investimenti/rendite. Il condizionale, come sempre è d’obbligo ma, stando ben attenti alle fluttuazioni degli indici, si possono avere delle belle soddisfazioni.

E’ proprio sui dati, sulle chiavi storiche che si basano diverse strategie di trading. Il famoso “rally di Natale”, per fare un esempio, ci dice che i mercati hanno delle forti oscillazioni rialziste tra il 15 di dicembre e i primi giorni del nuovo anno. Soprattutto se andiamo a verificare questo in alcuni indici delle principali borse europee e americane vediamo quanto, una strategia del genere, sia presente praticamente ogni anno.

Ci si può spingere poi a spulciare andamenti di più breve termine e verificare quelle che sono le statistiche dei singoli indici. Passo fondamentale, in questo senso, è anche decidere con quali strumenti si vuole operare (Cfd, Etf, Futures, Opzioni). Questo ci serve anche per determinare qual è la nostra propensione al rischio oltre che la padronanza di una o un’altra tecnica ed asse temporale.

Insomma, nulla avviene per caso e, allo stesso tempo, non bisogna mai affidarsi al caso poiché’ è un po’ come andare al casino: sono maggiori le probabilità di perdere che non di andare in profitto. E’ per questo motivo che, qualsiasi decisione si prenda, prima di muoversi autonomamente, è sempre consigliabile di affiancarsi a un consulente che ci possa innanzitutto formare e informare al meglio. La più importante risorsa per rendere profittevoli i nostri investimenti è, innanzitutto, la tutela del nostro capitale.

Perché’ l’S&P500 ?

Il modo migliore per iniziare l’analisi è quindi restringere il cerchio a un’analisi sugli indici mondiali. Non parleremo oggi della composizione di ciascuno di essi (sappiamo che il Nasdaq, per esempio, è l’indice delle aziende tecnologiche, cosi come il Dow Jones, quello di riferimento, principalmente del settore manifatturiero) ma cercheremo di focalizzare la nostra attenzione sull’andamento dell’S&P500, ovvero l’indice americano delle 500 aziende a maggior capitalizzazione, e delle sue stagionalità o, se vogliamo, delle sue potenzialità a seconda degli strumenti finanziari che vengono utilizzati e dal nostro orizzonte temporale.

Escludiamo inoltre le operazioni intraday o di scalping ma andare a “curiosare” su cosa succede nel medio periodo. Spulciare l’andamento storico aiuta, molto più di quanto si pensi, a capire cosa ci può aspettare o meno oppure, semplicemente, qual è l’anima di un indice, quanto può essere volatile (e quindi pericoloso per il nostro portafoglio). Non solo, tutto questo ci consente di capire e trarre profitto da un altro dato fondamentale cioè quali sono i suoi limiti. E trarne vantaggio.

Se nel calcio possiamo avere tre risultati (vittoria, pareggio, perdita), non molto diversa è la situazione per i mercati finanziari che possono avere un andamento rialzista, ribassista o laterale.

Chi fa scalping o lavora sull’intraday, aspetta le aperture dei mercati, come le api la stagione della fioritura. Ma i mercati passano la maggior parte del loro tempo, oltre il 70%, in fase di lateralità. E, allora, perché’ non sfruttare tutto questo tempo? Perché’ non renderlo profittevole?

E, in questo senso, l’S&P500 non fa eccezione.

Inizia quindi la nostra analisi e quattro sono gli elementi di cui abbiamo ora bisogno. Innanzitutto dobbiamo capire l’asse temporale che fa per noi (1/10/20 anni?), stabilire il giusto intervallo entro cui mettere i nostri paletti, lo strumento da utilizzare per la nostra operazione e, infine, il periodo ottimale per fare il nostro click.

In questo, non mancano le fonti di informazione. Tra le più famose, ma non l’unica, c’è sicuramente Bloomberg, società di analisi finanziarie presente in tutto il mondo, che ha riassunto l’andamento mensile dello S&P500 degli ultimi 16 anni (ma si potrebbe andare ancora più indietro e trovare le stesse conferme).

Cosa ci dice questo grafico? Che l’economia, anche nei periodi di crisi, va avanti e il suo andamento è tendenzialmente rialzista, con lunghe fasi laterali e qualche fase ribassista.

E quindi? Come possiamo trarre vantaggio da questi numeri? Entro quali valori ha quindi oscillato lo S&P, cosa ci farebbe stare tranquilli?

Il 10%, la nostra assicurazione

Andiamo a curiosare tra anche nei periodi delle fasi ribassiste, c’è un dato che si è verificato solo 3 volte in questi 16 anni. Andare oltre il 10% in negativo.  Nei mercati nulla è prevedibile, per carità. Il Covid ha influito pesantemente su tutte le economie e rientra in uno di questi 3 eventi eccezionali, per esempio, dove l’S&P500 ha registrato un -12%, salvo poi riprendersi il mese successivo con la stessa %.

Oppure, la guerra in Ukraina non ha influito cosi negativamente, come si potrebbe normalmente pensare, su questi andamenti. Siamo allora davanti al nostro dato più importante.

Entro questi limiti, si corre un rischio ragionevolmente basso per poter passare quindi arrivare al punto finale: con quale strumento investire. Questo è sicuramente il passaggio più delicato.

Fino ad ora abbiamo infatti analizzato i dati, siamo quindi stati a guardare la storia dello S&P ma ora, se fossimo davanti alla nostra piattaforma di investimento, ci troveremo a fare una scelta operativa che influirà sul nostro portafoglio.

Le opzioni, la garanzia del risultato

Se vogliamo investire andando a trarre profitto “entro” determinati dati, dobbiamo scegliere le opzioni. Se il nostro S&P500 rimane entro determinati parametri, otteniamo il nostro migliore risultato e veniamo “premiati”. E’ questa, se cosi si può definire, la spina dorsale, l’anima remunerativa che dobbiamo cercare. Le opzioni sono strumenti di per se complessi e che possono si dare buone soddisfazioni al nostro portafoglio ma anche, altrettanto velocemente, creare danni. E’ per questo che, rischio di essere ripetitivo, consiglio sempre di non avventurarsi se non in maniera consapevole o con chi ha le conoscenze per poter correggere gli errori o applicare le cosiddette “manovre correttive” nel caso in cui il mercato ci dovesse andare contro. Infatti, in questi casi, abbiamo due scelte ovvero chiudere l’operazione in perdita (poco male) o, appunto, usare delle altre opzioni e costruire delle strategie che ci consentano di limitare al minimo il danno subito. Ma, come detto, questi sono eventi eccezionali ai quali, si, bisogna essere preparati ma che avvengono raramente.

Le opzioni da prendere in considerazione sono, naturalmente, quelle con scadenza mensile. Oltre a questo, all’interno della nostra operatività, dobbiamo andare a capire quale sia il momento più opportuno per fare il nostro investimento. Personalmente credo che sia la fase più delicata ma, allo stesso tempo, quella che da maggiori soddisfazioni (non solo monetarie). Capire e anticipare gli eventuali movimenti del mercato, ci consente di aver maggior successo e, siamo qui per questo ricordiamocelo, anche maggior rendimento dalla nostra operazione. Se è vero che il nostro indice non avrà una oscillazione superiore al 10% (e lo abbiamo dimostrato con l’analisi storica), è quindi molto importante capire quando starà per attraversare una fase ribassista o rialzista e individuare il momento migliore per la nostra operatività.

Il grande vantaggio delle opzioni infatti è che possono essere considerate una vera e propria assicurazione alla nostra operatività poiché’, nel nostro caso, si va a investire se il livello che impostiamo NON si verifica. Un esempio. Mentre scrivo, la quotazione dello S&P si attesta attorno ai 4050 punti. Acquistando una opzione con livello diciamo 3650 (circa -10%) potrebbe garantirci il nostro risultato. Ho ovviamente saltato, in questa presentazione, diversi dettagli tecnici ma il quadro della situazione è questo.

A dispetto di chi pensa che sia una materia noiosa, personalmente la trovo appassionante e ricca di spunti e mi piace mettermi a disposizione per chi volesse approfondire tali argomenti.

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