Scusa puoi ripetere?

SPREAD….no, non ho detto SPRITZ, l’aperitivo lo prendiamo volentieri dopo. Ora parliamo, senza affogarci di paroloni incomprensibili, di come investire serenamente senza correre troppi rischi.

Questo è, in buona sostanza lo Spread Trading ovvero una tecnica di investimento dove si utilizzano, contemporaneamente due strumenti finanziari, uno in acquisto e l’altro in vendita, e non si guadagna da uno o dall’altro ma dalla differenza dell’andamento di entrambi. Si chiama forza relativa e permette di sacrificare qualche numero (stiamo parlando di rendimento) rispetto al singolo contratto future/opzione, ma di avere una maggiore garanzia nel risultato. L’investimento diventa meno volatile e, soprattutto, ben remunerativo.

Quella degli Spread è una famiglia grande e completa. Si può investire, usando gli spread, praticamente su tutti gli strumenti finanziari. Si parla infatti di Spread Trading, solitamente, facendo riferimento a coppie di azioni o indici finanziari ma anche in riferimento al forex. Se invece si fa riferimento alle materie prime, si entra nel campo dello Spread Commodities (e questo è il campo di cui mi sono infatuato qualche tempo fa e su cui torneremo molto spesso su InfoSpread) dove a “comandare” è la stagionalità delle materie prime. Quand’è che c’è maggiore o minore necessità delle granaglie oppure del gasolio dal riscaldamento oppure del gas. Questi sono solo alcuni degli aspetti di cui tratta lo spread commodities. Si arriva infine a parlare dello Spread Betting ovvero l’utilizzo dello spread applicato agli eventi sportivi. Settore, quest’ultimo, che soprattutto in UK è molto diffuso.
Non c’è quindi evento economico su cui non si possa investire, studiandone i suoi andamenti a monte.

E qui si fanno dei numeri diversi rispetto ad altri tipi di investimento. Se è vero che si investe in strumenti più onerosi, è anche vero che chi segue questi settori, parla sempre di rendimenti annui superiori alla metà del proprio capitale. Si, ben oltre il 50% annuo.

Non ci si stupisca di queste cifre. Lo Spread Trading, fino a ora, era molto diffuso in UK e negli USA e sta sempre piu’ prendendo piede anche in Italia. Fino ad ora si è viaggiati con il freno a mano tirato fondamentalmente per due motivi. Il primo è che, queste sono tecniche che consentono di fare poche operazioni e che quindi, in generale, le banche non hanno interesse a consigliare poiché’ guadagnano sul numero delle operazioni che fanno i propri correntisti. Dall’altro lato in Italia manca, in generale, un’informazione finanziaria e c’è sempre paura a condividere informazioni sui propri investimenti. Dovremo parlarne di più, senza troppo pudore di dire se si sta investendo in oro, petrolio, gas naturale, riso o soia.

Magari poi, possiamo finire veramente a sorseggiare uno Spritz e capire veramente le potenzialità dei nostri risparmi.

Confrontarsi è sempre un piacere e in due si ragiona sempre meglio.

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